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Statkraft accompagna la mostra "MUNCH. Il grido interiore” nella sua seconda tappa italiana a Roma
In occasione del 130° anniversario della propria nascita, Statkraft, pioniere norvegese dell’energia rinnovabile, è orgogliosa di rinnovare il proprio supporto alla mostra “MUNCH. Il grido interiore”, nella sua seconda tappa italiana in programma a Palazzo Bonaparte dall’11 febbraio al 2 giugno 2025.
Dopo il grande successo della prima tappa a Milano, con oltre 270 mila visitatori, la retrospettiva su Edvard Munch dopo vent’anni ritorna nella Capitale, offrendo al pubblico romano l'opportunità di esplorare l'universo dell’artista norvegese, attraverso cento capolavori prestati eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo.
La mostra, con il patrocinio del Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e Giubileo 2025 – Dicastero per l'Evangelizzazione, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione col Museo MUNCH di Oslo e in partnership con Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema.
"L’arte e l’energia sono, da sempre, propulsori di innovazione e progresso verso un futuro migliore” ha commentato Bernardo Ricci Armani, Country Manager di Statkraft in Italia. “Siamo particolarmente felici di accompagnare anche la seconda tappa italiana della mostra dedicata al genio norvegese, il cui sguardo innovatore ha lasciato un segno tangibile nella storia dell’arte. Statkraft, primo produttore di energia rinnovabile d’Europa, celebra quest’anno i suoi 130 anni di attività”, ha ricordato Ricci Armani “e mi piace immaginare che Munch abbia usato proprio l’energia elettrica da noi prodotta per illuminare il suo studio di Oslo.”
La mostra a Palazzo Bonaparte non è solo un omaggio all'artista, ma anche un'opportunità per il pubblico di immergersi nel contesto storico e culturale che ha influenzato Munch. Attraverso un percorso espositivo attentamente curato, i visitatori potranno esplorare le varie fasi della carriera di Munch, dai suoi primi lavori simbolisti alle opere espressioniste che lo hanno reso famoso a livello mondiale.
Tra le opere esposte, una delle versioni litografiche de L’Urlo (1895) custodite a Oslo, La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).
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Chiara De Bellis
Head of Communications & Marketing